«Il Palio dei Normanni è un patrimonio di tutta la città – bene ha fatto il quartiere Casalotto a
porre alcune questioni fondamentali che riguardano gli aspetti organizzativi e
i ritardi imputabili all’Amministrazione comunale, ma adesso bisogna capire
come rimediare e scongiurare una interruzione del Palio (che potrebbe durare
alcuni anni) che porterebbe gravi danni all’immagine di Piazza Armerina e del
suo tessuto imprenditoriale». A dirlo è Gianluca Speranza, vice presidente del
quartiere Canali, e commissario del Magistrato dei Quartieri che interviene per
tentare di porre termine alle polemiche laceranti che hanno animato il
dibattito cittadino. Gli abbiamo rivolto alcune domande:
Come si è arrivati
all’attuale frattura con il Quartiere Casalotto?
«Non c’è alcuna frattura tra i quartieri - continua Gianluca Speranza – la scelta del
Quartiere Casalotto è stata assunta in perfetta autonomia e da parte nostra non
c’è alcuna volontà di contrastarla, anzi ne rispetteremo le decisioni e le
garantiremo. E’ solo al comitato del Casalotto che si appartiene la decisione
finale di partecipare o meno alla manifestazione ed è al suo interno che deve
maturare una precisa volontà, senza che forze politiche di maggioranza o di
opposizione tentino di condizionarla».
Qual è adesso la reale
possibilità di arrivare ad una edizione dignitosa del Palio?
«Non sono i quartieri a costituire un ostacolo alla
celebrazione di una buona edizione del Palio dei Normanni, bene ha fatto il
sindaco a dare un ulteriore termine di riflessione a tutti, ma adesso
l’amministrazione comunale dovrà dimostrare di essere in condizione di superare
i ritardi e di disporre delle risorse economiche e umane necessarie. E’ tardi
ma si può recuperare».
Qual è il ruolo svolto
dal Consiglio comunale in questo affannato dibattito?
«La maggior parte dei problemi sono nati proprio dalle
decisioni assunte dal Consiglio comunale che ha adottato un regolamento che
marginalizza la funzione dei quartieri senza proporre soluzioni vere ai
problemi che sono sul tappeto. Come Comitati di quartiere avevamo suggerito
alle forze politiche di avviare un confronto per evitare errori macroscopici e
improvvisazione. Non siamo stati ascoltati. Con l’arroganza non si va da
nessuna parte».
Ma i soldi per fare il
Palio ci sono?
«Abbiamo chiesto al sindaco un impegno preciso entro pochi
giorni. La fine del mese dovrà arrivare per fare chiarezza anche su questo
punto. Diversamente a smarcarsi non sarà il solo quartiere Casalotto ma saranno
tutti i quartieri. Non pensino i consiglieri comunali che mentre loro
pontificano a Palazzo di Città altri si sbracciano per sopperire alle loro
carenze».
Ma insomma i quattro
quartieri sono uniti o sono divisi?
«Benché possa apparire diversamente i quattro quartieri sono
uniti su tutta una serie di rivendicazioni e soprattutto sull’analisi di
contesto che riguarda la città. Mentre a Piazza Armerina chiude tutto, Casa di
riposo, Ospedale, esercizi commerciali, bar, ristoranti, alberghi, artigiani,
decidere spavaldamente di archiviare il Palio dei Normanni significa la fine di
tutto. Noi vogliamo invece che tutto ricominci e vogliamo dare il nostro
contributo, a partire dalla manutenzione dei quartieri e dal risveglio
dell’economia. Su questi temi i quattro quartieri sono e saranno sempre uniti e
chiediamo alle forze politiche e ai cittadini di stare in guardia e di non
esprimere giudizi frettolosi. E’ necessario per il bene di tutti!».
M.F.