venerdì 22 luglio 2016

Intervista a Gianluca Speranza sul Palio Dei Normanni


«Il Palio dei Normanni  è un patrimonio di tutta la città – bene ha fatto il quartiere Casalotto a porre alcune questioni fondamentali che riguardano gli aspetti organizzativi e i ritardi imputabili all’Amministrazione comunale, ma adesso bisogna capire come rimediare e scongiurare una interruzione del Palio (che potrebbe durare alcuni anni) che porterebbe gravi danni all’immagine di Piazza Armerina e del suo tessuto imprenditoriale». A dirlo è Gianluca Speranza, vice presidente del quartiere Canali, e commissario del Magistrato dei Quartieri che interviene per tentare di porre termine alle polemiche laceranti che hanno animato il dibattito cittadino. Gli abbiamo rivolto alcune domande:
Come si è arrivati all’attuale frattura con il Quartiere Casalotto?
«Non c’è alcuna frattura tra i quartieri  - continua Gianluca Speranza – la scelta del Quartiere Casalotto è stata assunta in perfetta autonomia e da parte nostra non c’è alcuna volontà di contrastarla, anzi ne rispetteremo le decisioni e le garantiremo. E’ solo al comitato del Casalotto che si appartiene la decisione finale di partecipare o meno alla manifestazione ed è al suo interno che deve maturare una precisa volontà, senza che forze politiche di maggioranza o di opposizione tentino di condizionarla».
Qual è adesso la reale possibilità di arrivare ad una edizione dignitosa del Palio?
«Non sono i quartieri a costituire un ostacolo alla celebrazione di una buona edizione del Palio dei Normanni, bene ha fatto il sindaco a dare un ulteriore termine di riflessione a tutti, ma adesso l’amministrazione comunale dovrà dimostrare di essere in condizione di superare i ritardi e di disporre delle risorse economiche e umane necessarie. E’ tardi ma si può recuperare».
Qual è il ruolo svolto dal Consiglio comunale in questo affannato dibattito?
«La maggior parte dei problemi sono nati proprio dalle decisioni assunte dal Consiglio comunale che ha adottato un regolamento che marginalizza la funzione dei quartieri senza proporre soluzioni vere ai problemi che sono sul tappeto. Come Comitati di quartiere avevamo suggerito alle forze politiche di avviare un confronto per evitare errori macroscopici e improvvisazione. Non siamo stati ascoltati. Con l’arroganza non si va da nessuna parte».
Ma i soldi per fare il Palio ci sono?
«Abbiamo chiesto al sindaco un impegno preciso entro pochi giorni. La fine del mese dovrà arrivare per fare chiarezza anche su questo punto. Diversamente a smarcarsi non sarà il solo quartiere Casalotto ma saranno tutti i quartieri. Non pensino i consiglieri comunali che mentre loro pontificano a Palazzo di Città altri si sbracciano per sopperire alle loro carenze».
Ma insomma i quattro quartieri sono uniti o sono divisi?
«Benché possa apparire diversamente i quattro quartieri sono uniti su tutta una serie di rivendicazioni e soprattutto sull’analisi di contesto che riguarda la città. Mentre a Piazza Armerina chiude tutto, Casa di riposo, Ospedale, esercizi commerciali, bar, ristoranti, alberghi, artigiani, decidere spavaldamente di archiviare il Palio dei Normanni significa la fine di tutto. Noi vogliamo invece che tutto ricominci e vogliamo dare il nostro contributo, a partire dalla manutenzione dei quartieri e dal risveglio dell’economia. Su questi temi i quattro quartieri sono e saranno sempre uniti e chiediamo alle forze politiche e ai cittadini di stare in guardia e di non esprimere giudizi frettolosi. E’ necessario per il bene di tutti!».
M.F.

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