martedì 17 agosto 2010

LE SCUSE NON DOVUTE


Qualche accenno di critica si è diffuso nella comunità piazzese il giorno dopo lo strattonamento di un turista tedesco in Cattedrale.
Il sindaco Nigrelli e il Vescovo Pennisi hanno voluto esprimere scuse ufficiali al «povero malcapitato» che per qualche secondo, avendo battuto la testa, era precipitato, davanti la Sacra immagine di Maria SS. delle Vittorie, in un riposo del suo spirito guerriero che ha messo in allarme forze dell'ordine, 118, preti ed autorità cittadine, come avviene in occasione di gravi disordini e di emergenze impreviste ed imprevedibili.

Ecco che un banale episodio di incomprensione, la forzatura di una regola, il concitato tentativo di arginare danni peggiori, hanno finito col far riemergere malsopiti rancori, qualche invidia degli eterni scontenti e ha dato il via ad un sentimento di biasimo e al rafforzarsi del venticello ferragostano della calunnia.

Di chi si circonda il Parroco della Cattedrale? I suoi collaboratori sono degni di servire Maria? E perchè Padre Bognanni non li butta fuori dal tempio? Non potrebbe farlo il Vescovo Pennisi? E il sindaco cosa ci sta a fare?

Tutte domande inutili che purtroppo sono sulla bocca dei soliti benpensanti, inclini all'inginocchiatoio, ma sempre pronti alla maldicenza e all'offesa.

Il turista tedesco ha agito male. Si è avvicinato troppo al Fercolo della Madonna. Lo ha fatto per scattare delle fotografie, non ha chiesto permesso a nessuno. E' noto che ovunque esistono delle regole, per la sicurezza del culto e delle opere d'arte e che mai nessuno ritiene di poter violare i limiti imposti alla fruizione dei fedeli e dei turisti. Talvolta è possibile chiedere una eccezione ma, in Cattedrale, è al parroco che va chiesto il permesso di andare oltre le normali distanze.

In nessun Santuario è consentito l'indiscrimato accesso al Presbiterio. Se qualcuno lo fa, normalmente viene ripreso e invitato ad allontanarsi. Ci si allontana e tutto finisce. Se però si resiste all'invito, si replica all'insistenza dei custodi, magari scappa qualche borbottio, dalla normale vicenda assolutamente formale, si entra nel campo della psicologia umana che spesso finisce coll'esulare dai canoni della consueta educazione.

Certo quande accade qualcosa del genere la colpa non sta mai da una parte sola. Il sindaco e il Vescovo hanno chiesto scusa al turista: probabilmente avrebbero potuto farne a meno. Ma il turista, che col suo comportamento ha dato origine a tutto questo, si sarà pentito almeno della sua invadenza e di un fondo di prepotenza che sembra evidente nel suo comportamento? Non avrebbe potuto chiedere di parlare col parroco? Domandare a lui il permesso di avvicinarsi alla Madonna, spiegandogli che le sue intenzioni erano assolutamente pacifiche? E dopo le scuse ufficiali, ottenuta tanta soddisfazione (grazie solo alle nostre ataviche divisioni paesane) pensa forse di trasferire la sua residenza nella nostra Città dove, magari, potrà usare comportamenti arroganti e fare tutto ciò che gli pare?

Le scuse non erano dovute! Certo la chiesa non è una discoteca, i buttafuori non servono; ma il troppo amore per la nostra Patrona non è un difetto, anzi! Padre Bognanni è custode e lo fa sul serio. Talvolta è troppo severo, ma alla sua età e con la consuetudine alla grave responsabilità, egli sa bene quel che fa.

E il Vescovo? La Cattedra è sua, Maria SS. delle Vittorie è Patrona della Città e della Diocesi, la Chiesa piazzese è troppo spesso distante dal tempio della Madre. A buon intenditore poche parole.

Il sindaco non s'immischi di cose che non capisce. E pensi che se quel turista, o altri malintenzionati, avessero messo in atto un danneggiamento dell'icona, lui, per il carattere che ha, sarebbe andato su tutte le furie e avrebbe biasimato la morbidezza dei sistemi di controllo. Cosa che ha fatto in passato, per i numerosi furti e danneggiamenti di opere d'arte e con toni niente affatto teneri.

Maurizio Prestifilippo




1 commento:

  1. La festa che non ti aspetti

    Sabato 21 luglio ha avuto luogo la Festa del Palio, nel quartiere detentore dell’ultima edizione del Palio dei Normanni, il quartiere Canali.

    Una Festa nata ed organizzata finalmente al di fuori di quell’orrendo angolo ricavato nella piazza Regione Siciliana, un budello di piano che certamente non ha contribuito negli anni a esaltare e valorizzare gli eventi lì proposti, pur con tutta la buona volontà degli organizzatori del Comitato di quartiere.

    Quest’anno finalmente, sarà per la nuova classe dirigente che compone il consiglio direttivo dei Canali, sarà per il fatto che il coraggio di cambiare le cose porta bene, la Festa del Palio del quartiere Canali organizzata presso la Villa Roma in sinergia con la Festa di Legambiente, ha riscosso un notevole successo di pubblico e di critica.

    Finalmente una Festa del Palio degna di tale nome, lontana dagli stereotipi ingessati di feste ricavate necessariamente in angoli di piazze morte o crocevia di automobili, come la piazza Garibaldi; una Festa partecipata da migliaia di concittadini che con la loro presenza hanno voluto attribuire il merito della scelta del sito e il riconoscimento della meritata vittoria sul campo sant’Ippolito dei cavalieri giostranti.

    Un plauso a Salvatore Arena, Gianluca Speranza e agli altri per la determinazione avuta a fronte di critiche di bassa lega e chiacchiericci da cortile, portate avanti dai soliti nostalgici di cui ormai conosciamo i trascorsi e, stranamente campeggiate da chi dovrebbe mettere il suo ruolo politico al servizio del quartiere, piuttosto che criticare la scelta del sito, peraltro risultata vincente.

    Ai nostalgici di piazza Regione Siciliana consigliamo di attivarsi sollecitando il valente Consigliere comunale del quartiere, a fare predisporre uno studio ed un progetto di riqualificazione della piazza sopra citata, al fine di poterne creare le condizioni, per una adeguata utilizzazione, per eventi ferragostani e comunque luogo d’incontro per grandi e bambini.

    Certo, che i fatti più delle parole alla fine indicheranno il percorso che all’orizzonte sembra già delineato, auguro agli uomini del neo consiglio direttivo del Comitato Quartiere Canali e a quanti della società civile vorranno impegnarsi, nell’interesse di un Quartiere troppo spesso trascurato, e dimenticato, l’unanime sinergia e unità d’intendi a sostegno dell’azione innovatrice di un Comitato di quartiere per troppi anni assopito e/o incantato dallo scorrere dell’acqua che ahimè nulla a creato.

    Il Priore del Magistrato dei Quartieri
    Filippo Rausa

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